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venerdì 12 aprile 2019

Elaborazione grafica di un buco nero.


I buchi neri sono corpi celesti che inghiottono tutto ciò che varca il loro confine, compresa la luce. Per questo appaiono come sfere nere, delimitate da una superficie definita orizzonte degli eventi: lo spazio e il tempo sono distorti a tal punto che la radiazione emessa dalla materia incandescente che viene "inghiottita" cambia natura.
Per "vedere" quel che succede attorno all'orizzonte degli eventi (chiamato ombra del buco nero dagli astrofisici) è necessario usare radiotelescopi come quelli che compongono il network EHT. L'Event Horizon Telescope (EHT) è la rete di radiotelescopi che ha catturato nello stesso istante l'eccezionale mole di dati (circa 1 petabyte) che, elaborata, ha consentito di provarne l'esistenza e definirne le caratteristiche.
Il buco nero M87 ha una massa di 6,5 miliardi di volte quella del Sole e si trova nel centro dell’omonima galassia, a 55 milioni di anni luce da noi nella costellazione della Vergine. Questo gigante è particolarmente attivo, perché ingurgita un’enorme quantità di materia. La foto che lo sorprende durante il pasto illustra i dati raccolti nell’aprile del 2017 dai radiotelescopi dell’Event Horizon Telescope (EHT), un consorzio di osservatori situati in ogni angolo del pianeta.

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